Chi si occupa di assistenza agli Anziani, che si tratti di Assistente Familiare, di Operatore non qualificato o di OSS, sente spesso parlare di “contenzione” o, addirittura la applica, senza avere ben chiaro di cosa si tratta.
Questo avviene quando si assistono Persone con deficit cognitivo che presentano disturbi del comportamento come, ad esempio:
E’ vero che assistere Persone che presentano questo tipo di comportamento è stancante, frustrante e che, quando l’Assistito è particolarmente agitato, vorremmo solo che si calmasse e stesse fermo.
Tuttavia, è anche vero che troppo spesso e a volte in modo improprio, attribuiamo questi atteggiamenti solo alla malattia e non ci soffermiamo a capire quali sono le cause scatenanti l’agitazione stessa.
Cosa succede allora? Succede che la prima cosa che viene in mente è quella di chiedere al Medico di prescrivere qualcosa per “farlo dormire” o per “farlo stare calmo”.
Oppure, quando proprio non se ne può più, si applica una bella cintura e leghiamo l’Anziano alla poltrona o alla sedia così almeno per un po’ si respira.
Tutto questo è grave, perché significa che, rispetto alla contenzione, si sta agendo senza sapere che si stanno provocando gravi danni all’Anziano. Atti che possono risultare illeciti e punibili anche penalmente.
Vediamo quindi di fare un po’ di chiarezza e, soprattutto, di capire quali sono le alternative alla contenzione.
Per contenzione si intende un atto sanitario-assistenziale che utilizza, con o senza il consenso della persona e/o dei famigliari, mezzi fisici o meccanici applicati al corpo ed allo spazio circostante la persona per limitare i movimenti.
Il suo uso nasce storicamente nell’ambiente psichiatrico ove però, contrariamente a quanto avviene in ambiente geriatrico, è riservato a casi acuti per breve durata e quasi mai si configura come trattamento a tempo indeterminato.
E’ necessario ricordare, inoltre, che la contenzione sugli anziani può essere esercitata anche con mezzi meno palesi di quelli suddetti.
Primo fra tutti quello farmacologico, l’allettamento forzato e la postura obbligata in sedia non giustificabili, l’uso del catetere vescicale o di dispositivi non trasportabili e non indispensabili.
L’istituzionalizzazione stessa, con imposizione ad esempio di orari rigidi e regole di comportamento,
– può esercitare una forma di contenzione,
– può esercitare, con la esibizione della contenzione altrui, una forma psicologica altrettanto paralizzante.
(da Costantini et al 1995 mod)
E’ quel tipo di contenzione che non si vede fuori ma si applica da dentro.
Questo tipo di contenzione io la chiamo “meschina” ed è spesso sollecitata spesso dagli Operatori quando il Vecchietto non dorme la notte o è molto agitato di giorno.
Quante volte ho sentito gli Operatori dire: ma il Medico non può prescrivere qualcosa per farlo dormire o farlo stare calmo?
La contenzione farmacologica si traduce quindi in tutti quei farmaci che annebbiano la mente, che spengono la persona e che tolgono anche le ultime abilità residue.
I farmaci “tranquillizzanti” a volte sono necessari, ma la valutazione circa la loro reale necessità la può fare solo ed esclusivamente il Medico.
Il Personale addetto all’assistenza deve invece preoccuparsi di osservare, comunicare con le altre persone che circondano l’Anziano e rispondere in modo adeguato ai bisogni del proprio Assistito.
E’ tutto ciò che viene “applicato” all’Assistito per impedirne i movimenti. Essa viene suddivisa in: presidi precauzionali e presidi maggiormente costrittivi
Presidi precauzionali
Spondine per letto: supporti rigidi semovibili già applicati o applicabili al letto di degenza e posizionabili da parte degli operatori, su entrambi i lati del letto.
Cintura per carrozzine: è una cinghia, chiusa alla vita del paziente, che permette il fissaggio alla poltrona o alla carrozzina. Non deve essere utilizzata sulle comuni sedie che potrebbero essere facilmente sollevate e trascinate dal paziente.
Fascia pelvica: è costituita da una mutandina in cotone o in materiale sintetico con cinghie di ancoraggio e fibbie di chiusura per applicazione a sedie o carrozzine. La fascia previene anche la postura scorretta, evitando il scivolamento in avanti del bacino.
Tavolino per carrozzina: supporto piano rigido, di facile applicazione e fissaggio tramite rotaia scorrevole e viti poste sotto i braccioli della carrozzina. Impedisce al paziente di sporgersi in avanti e permette l’utilizzo del piano d’appoggio per eventuali attività
Presidi maggiormente costrittivi
Corsetto con bretelle: corsetto con spallacci regolabili che si adattano alla sedia o alla carrozzina che viene utilizzato prevalentemente per ospiti che hanno perso il controllo del tronco
Bracciali di immobilizzazione ( o polsini): sono solitamente in gomma schiuma o in poliuretano e rivestiti in materiali morbidi e traspiranti. Possono essere regolati tramite chiusure in velcro e robuste cinghie di fissaggio con fibbie. Tali presidi sono utilizzati prevalentemente in caso di somministrazione di terapia infusiva.
Fasce di sicurezza per il letto: sono solitamente costituite da una fascia imbottita applicata alla vita dell’Anziano fissata al letto mediante cinghie di ancoraggio. Consentono libertà di movimento e di assumere posizione seduta e laterale d’appoggio per eventuali attività
Si parla di contenzione ambientale quando una persona viene costretta a rimanere in un determinato ambiente quando in realtà non lo ha chiesto o non vorrebbe.
Il carcere è l’esempio più lampante di contenzione ambientale.
Ma pensiamo a quando in Italia esistevano i manicomi o ad oggi, quando un Anziano viene ricoverato in una Struttura contro la sua volontà.
Nella mia lunga carriera, difficilmente ho visto Anziani che chiedevano di essere ricoverati in Struttura.
La maggior parte di essi li ho visti accettare solo con riluttanza e rassegnazione, il ricovero in Struttura.
Però ho visto anche Anziani che, nel pieno possesso delle loro facoltà mentali e dei loro diritti civili, hanno denunciato Familiari e Direttori per sequestro di persona.
La contenzione degli Anziani provoca gravi danni, su questo non vi è dubbio. Eccone alcuni:
La contenzione la si può applicare, su prescrizione scritta di un Medico, quando non v’è alcuna alternativa, quando abbiamo provato di tutto senza risultato.
E’ inoltre necessario ricordare che, per attuarla, occorre osservare precise regole di comportamento ed il rispetto del principio della proporzionalità
Principio della proporzionalità: il rischio che la persona corre se non si applica la contenzione è maggiore del rischio che corre applicandola
Abbiamo tanti modi e strategie da mettere in campo per evitare di contenere un Anziano. Infatti, il più delle volte, basta applicare una o più delle seguenti regole per svolgere una buona assistenza senza contenere: