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Il dolore negli Anziani con demenza

Il dolore negli Anziani con demenza è un tema spesso trascurato da chi si prende cura di loro.

Infatti, l’avere un deficit cognitivo più o meno grave, non significa non provare dolore.

Il dolore, sia come manifestazione acuta, sia come manifestazione cronica, lo avverte anche la Persona con demenza.

Il fatto é che spesso non è in grado di dirlo e noi confondiamo l’agitazione, l’insonnia e i disturbi del comportamento, come la conseguenza della malattia dementigena.  Questo è un problema molto grave perché chiunque, qualsiasi persona, ha diritto a non soffrire e ad avere una vita libera dal dolore.

Come fare allora per capire se una Persona affetta da demenza prova o non prova dolore?

Gli errori da evitare in caso di dolore in Anziani con demenza

Purtroppo, e questo va detto, sia nell’assistenza domiciliare che nelle Strutture, quando un Anziano è “agitato” la prima a cosa a cui si pensa è che siamo di fronte ad un peggioramento della malattia.

Troppo spesso infatti, quando l’Anziano don demenza non dorme la notte,  rifiuta il cibo o le cure assistenziali, diciamo subito che dovremmo parlarne col medico per dare un’aggiustatina alla terapia.

Difficilmente si pensa che il motivo dei peggioramenti del comportamento potrebbe essere il dolore che la Persona prova in qualche parte del corpo ma non riesce a dirlo.

Ecco allora che diventa importante, da parte dell’Operatore e della Famiglia, cercare di escludere, prima di tutto, che la Persona non abbia “male da qualche parte”.

I tipi di dolore negli Anziani con demenza

Per evitare di confondere il peggioramento della malattia con il dolore, occorre fare molta attenzione ai segnali che l’Anziano ci manda. 

Ma prima di parlare di questi segnali, di come coglierli, come misurarli e con quale strumento, è necessario precisare che il dolore, in via generale, può essere di due tipi: dolore acuto e dolore cronico.

Il dolore acuto è l’avvertimento, da parte del nostro corpo, che improvvisamente qualcosa non va.

Facciamo un esempio: se metto una mano sul fuoco, attraverso la sensazione del dolore, il mio cervello mi informa che mi sto bruciando. Per fortuna! Perché se così non fosse, potrei trovarmi con una mano carbonizzata senza essermene accorta.

Lo stesso vale per una patologia acuta che si manifesta attraverso il dolore. Il mio corpo, attraverso il dolore, mi informa che qualcosa in me non va e, pertanto, posso andare dal Medico per farmi curare.

Come dico sempre io, il dolore acuto, per fortuna che c’è! Se non ci fosse, la nostra vita sarebbe costantemente in pericolo, molto più di quanto non lo sia normalmente.

Non a caso, chi soffre di “insensibilità congenita al dolore” soffre di una vera e propria patologia molto grave. 

Il dolore cronico invece,  definito anche “dolore malefico” non è un tipo di dolore che ci avvisa di un incidente o di qualcosa che improvvisamente non funziona. 

 E’ un dolore costante che ci accompagna, che è sempre presente, ci invalida e ci rovina letteralmente la vita.

Pensiamo alle Persone, soprattutto quelle anziane, che soffrono, ad esempio, di artrosi o artrite. Se per loro il medico non imposta un’adeguata terapia antalgica, sono segnati da una vita fatta di sofferenza.

Le patologie che provocano dolore cronico sono moltissime, tant’è che si registra un uso sempre più alto di antidolorifici nel mondo.

Bene, immaginiamo ora di essere una persona con deficit cognitivo, di provare un forte dolore per un trauma o per una patologia cronica ma di non riuscire a dirlo.

Il nostro modo di manifestare il nostro dolore sarà quello di agitarci, in modi più o meno diversi e personali. Un po’ come fanno i bambini piccoli che manifestano i loro bisogni con il pianto.

Immaginiamo ora che, anziché indagare sulle cause della nostra agitazione, chi ci assiste provveda a calmarci con una bella dose di “goccine” o una bella iniezione che ci rimbambisce.

Sicuramente la nostra agitazione diminuisce, ma il dolore rimane! Così chi ci assiste è più tranquillo, noi anche ma il nostro dolore rimane. 

Come capire se c'è dolore negli Anziani con demenza

Per capire se l’agitazione o disturbi del comportamento non sono segni di peggioramento della malattia, ma la manifestazione di dolore, dobbiamo osservare e valutare.

Osservare e valutare significa che, prima di tutto, dobbiamo fare attenzione a  5 segnali fondamentali: 

        • respiro
        • vocalizzazione
        • espressione facciale
        • linguaggio del corpo
        • consolabilità

 

Dobbiamo quindi aguzzare la nostra vista, udito, tatto e perchè no, la nostra empatia.

Lo strumento tecnico che ci aiuta a capire se una Persona affetta da deficit cognitivo prova o meno dolore è la scheda Painad. 

La PAINAD si basa sull’osservazione dei 5 indicatori elencati, ai quali viene attribuito un punteggio che, una volta sommato, consente poi di valutare, in modo oggettivo il livello di probabile dolore provato.

Il punteggio di ogni indicatore va da 0 (no segni di dolore) a 2 (massimo segno di dolore).

La somma dei valori ottenuti da ogni indicatore ci darà poi un risultato che va appunto da 0 (nessun segnale che indica dolore) a 10 (segnale massimo di probabile presenza di dolore).

dolore anziani

Quando, come e a chi segnalare la rilevazione di dolore

Dal momento in cui, dopo avere applicato la Painad, rileviamo che l’Assistito probabilmente prova dolore, dobbiamo intervenire subito.

A chi dobbiamo riferire la nostra rilevazione, dipende dal contesto in cui lavoriamo.

Se lavoriamo in Struttura, il nostro primo punto di riferimento sarà l’Infermiere o, in caso di sua assenza, il Medico. 

Se invece siamo in un contesto domiciliare, le cose cambiano perché dipende dalla organizzazione e dalla nostra posizione lavorativa. Se siamo un Assistente Familiare, dobbiamo fare riferimento alla Famiglia o al Medico. Se invece lavoriamo in un contesto organizzato come l’ADI o il SAD, dovremo fare riferimento al nostro diretto superiore Sanitario.

In ogni caso, quando ci troviamo a riferire che l’Anziano probabilmente prova dolore, dobbiamo comunicare l’esito della Painad e quali sono gli indicatori rilevati. Ad esempio: respiro e vocalizzi punteggio 2, espressione facciale, linguaggio del corpo e consolabilità 1. In questo caso, la somma dei valori è 7 e quindi si presume che l’Anziano provi un dolore importante da qualche parte del corpo.

La vera valutazione e riscontro che la Persona prova davvero dolore, tuttavia, la potrà poi fare solo il Personale Sanitario e provvedere nel modo più indicato. 

 

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